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Monete di emergenza: Encased Postage Stamps

(parte II)


Vedi anche: [Francobolli su cartoncino / Stamps on cardboard]  [Valuta postale / Postal currency]

14-04-1921- Danimarca / Denmark

La società A/S Postreklamen fu incaricata di incapsulare tra una placca di metallo circolare e un pezzo di cellophane i francobolli raffiguanti il Castello di Kronborg (1920) e re Cristiano X (1918). La produzione fu pagata dalla American Tobacco Company di Copenaghen, che in cambio ebbe il permesso di pubblicizzare sulle monete di emergenza. Le monete, di cui si conoscono dieci diversi annunci pubblicitari, furono ritirate dalla circolazione il 30 aprile 1922.

    


1921 - Algeria / Algerie

Utilizzo di EPS nella allora colonia francese di Algeria, in occasione della Esposizione di Algeri.


1921-1926 - Belgio / Belgium

Anche il Belgio fece circolare delle monete di emergenza, incapsulando dei francobolli in gettoni pubblicitari.


1922 - Nuova Caledonia / New Caledonia

Nel 1922 anche la Banca di Indocina emise degli EPS, con francobolli della Nuova Caledonia.


1938-1940 - Spagna / Spain

Nel periodo dal 1938 al 1940, soprattutto nella zona di Barcellona apparvero, oltre alle "carton monedas", anche EPS veri e propri - per motivazioni principalmente pubblicitarie - utilizzando capsule in alluminio o stagno.


1940 - Norvegia / Norway

Per analoghe ragioni dei danesi, anche la Norvegia ha dovuto sostituire le monete di bronzo da 1 Øre con monete di emergenza, a seguito dell'occupazione del proprio paese da parte dei tedeschi. A differenza della Danimarca, però, furono usati dei veri e propri encased postage stamps.

1943-45 - Italia (Repubblica Sociale Italiana)

Monete di necessità utilizzate dalla Repubblica Sociale Italiana.

  

Monete di necessità del Credito Varesino in celluloide, caratterizzate da quattro diversi colori.

  

  


1946 - Italia

Monete di necessità furono utilizzate in Italia al termine della II Guerra Mondiale.

1970-85 - Italia

Gettoni di necessità furono utilizzati in Italia anche tra gli anni '70 e gli anni '80 del XX secolo per carenza di monete. I valori andarono dalle 5 lire via via fino alle 200 lire.

  

  

  

L'Associazione dei Commercianti mise in circolazione delle monete di emergenza in capsule di plastica (che potevano riportare sul retro anche il nome della città), per agevolare le transazioni dei propri associati, in difficoltà a dare il resto corretto ai clienti, data la penuria di monete in circolazione.

Si ringrazia per la collaborazione il network di numismatica italiana LaMoneta.it che ha gentilmente concesso gran parte delle immagini relative alla Repubblica Sociale Italiana e alla Repubblica Italiana.